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lunedì 16 dicembre 2013

Il Fu Mattia Pascal - Luigi Pirandello

Care lettrici e lettori, oggi vi presento un classico vero e proprio! Il libro è uno dei primi romanzi di Pirandello, “Il fu Mattia Pascal”.





Trama:
Mattia Pascal vive a Miragno, un immaginario paese della Liguria. 
Il padre, intraprendente mercante, ha la­sciato alla famiglia una discreta eredità, che presto va in fumo per i disonesti maneggi dell'amministratore, Batta Malagna
Mattia per vendicarsi compromette la ni­pote Romilda
Costretto a sposarla si trova a convive­re con la suocera Marianna Pescatori che lo disprezza. 
La vita familiare è un inferno, umiliante il modesto impiego nella Biblioteca Boccamazza. Mattia decide allora di fuggire per tentare una vita diversa. 
A Montecarlo vin­ce alla roulette un'enorme somma di denaro e per caso legge su un giornale della sua presunta morte. Ha fi­nalmente la possibilità di cambiare vita. 
Col nome di Adriano Meis comincia a viaggiare, poi si stabilisce a Roma come pensionante in casa del signor Paleari. 
S'in­namora della figlia di lui Adriana e vorrebbe proteggerla dalle mire del losco cognato Terenzio. Ma a questo punto si accorge...

Valutazione:      |:)| |:)| |:)| |:)|

Recensione:
Inizio dicendo che il libro ha una struttura particolare, poiché è una narrazione a cornice. Questo significa che il protagonista, Mattia, scrivendo un libro autobiografico, racconta ciò che gli è accaduto nella vita. Così accade anche a Pirandello, nel senso che si nota che le vicende di Mattia Pascal sono molto simili alla vita dello scrittore(per esempio ciò che riguarda la moglie, il patrimonio familiare…).
Questo personaggio, cioè il protagonista  Mattia, è davvero un individuo particolare e strano. Rappresenta lo stereotipo dell’anti-uomo ideale e soprattutto dell’anti-eroe. Questo succede perché non è molto bello, anzi! Ha i capelli lunghi e rossi, come la barba ispida e color carota, e un occhio che va per conto suo…beh sicuramente non è il ragazzo più bello del mondo! Tuttavia è colto, intelligente e soprattutto un bravo oratore. Per questo viene apprezzato molto(dalle donne del libro!), anche dopo la sua trasformazione(fisica e psicologica) in Adriano Meis. Questo cambiamento mi è piaciuto moltissimo perché, diciamocelo, chiunque desidera cambiare totalmente vita e ricominciare da zero in un'altra città. E Mattia/Adriano ha avuto il coraggio di farlo, seguendo il caso e il destino che gli si è presentato davanti una notte su di un ponte. Una decisione che gli ha cambiato  la vita e che lo ha fatto diventare Adriano Meis. Soltanto che in questo modo si renderà conto che, trasformandosi in uno sconosciuto, ha perso la sua identità. Pirandello ci fa capire quindi che, attraverso il caso e le nostre scelte, plasmiamo la nostra storia (siamo gli homo faber del nostro destino!).
Io dovevo acquistare un nuovo sentimento della vita, senza avvalermi neppur minimamente della sciagurata esperienza del fu Mattia Pascal. Stava a me: potevo e dovevo essere l’artefice del mio destino, nella misura che la Fortuna aveva voluto concedermi.
Un aspetto invece che non mi è piaciuto molto è la scarsa descrizione dei luoghi esterni. Prima di tutto bisogna dire che la vicenda è ambientata in Europa, soprattutto in Italia. I posti cari a Mattia Pascal sono davvero pochi, perché Mattia, costretto dalla famiglia e dal lavoro a non muoversi, vive una vita vuota in un piccolo paese inventato. Invece quelli di Adriano Meis sono moltissimi! Questo accade perchè Adriano ha la possibilità di viaggiare e visitare nuovi luoghi ( Padova, Venezia, Roma..),potendo anche così scegliere il luogo in cui abitare. Tuttavia tutte queste città non vengono quasi per nulla descritti, un vero peccato! Però in compenso gli ambienti chiusi (case, stanze..) sono descritti nei minimi dettagli.
Pochi giorni dopo ero a Roma, per prendervi dimora. Perché a Roma e non altrove? La ragione vera la vedo adesso, dopo tutto quello che m’è occorso[..]. Scelsi allora Roma, prima di tutto perché mi piacque sopra ogni altra città, e poi perché mi parve più adatta a ospitar con indifferenza, tra tanti forestieri, un forestiere come me.
L’ultima cosa che mi è piaciuta del libro è l’ironia con cui il protagonista racconta la vicenda! E’ davvero divertente! Perciò per conclude, grazie allo stile divertente e alla trama che rappresenta il desiderio di ognuno, questo libro è davvero scorrevole ed è uno dei classici più belli che abbia mai letto. Buona lettura!

V.

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